“Abbiamo scelto di ‘comunicare’ la nostra Regione, l’attività e il legame sempre più forte con
l’Europa con questa rivista. Una scelta che permette di raccontare il buono che c’è, tentando di
invertire la freccia e far emergere le storie di successo e le tante opportunità sul tavolo. Oltre che
riflettere su temi non più rinviabili, come il cambiamento ecologico e le misure per contenerlo che ci
spiega l’assessore regionale Stefano Aguzzi” sottolinea Monica Mancini Cilla, consigliera Svem e
direttrice della rivista MarchEU.
La pubblicazione istituzionale è al terzo numero. “Contenuti che speriamo siano da stimolo e
riflessione, oltre che da spunto per i giornalisti del territorio. Inevitabile partire dal dato sull’utilizzo
dei fondi europei, che, spiega bene il presidente Francesco Acquaroli, dimostra come le Marche
abbiano finalmente scelto la strada giusta. Un utilizzo che ha nei bandi pensati dalla Regione
insieme con gli stakeholder del territorio la sua forza, ma anche nel supporto che la Svem garantisce
il suo contributo” riprende Andrea Santori, presidente della Società sviluppo Europa Marche.
La rivista è stata spedita a tutte le istituzioni, dai Comuni alle Province, passando per le
organizzazioni datoriali e sindacali, fino alle Università e agli esponenti politici, inclusi i neo
parlamentari Matteo Ricci e Carlo Ciccioli che saranno protagonisti prossimamente, perché sono il
collegamento con l’Europa che decide.
Tra i tanti argomenti trattati, due han preso più spazio: il ruolo dei borghi, con una intervista al
presidente marchigiano dell’associazione nazionale dei Borghi più belli d’Italia, supportato da un
focus sui bandi a disposizione, e una analisi del contesto economico internazionale per aiutare le
imprese a non sbagliare le scelte in materia di export, per questo – conclude Mancini Cilla – ci siamo
affidati a una docente dell’università di Urbino. Quello con le università marchigiane è un rapporto
continuo, siamo partiti con i quattro rettori, daremo voce in base ai contenuti alle migliori menti di
ogni ateneo”.